Negli ultimi anni il Pescare Show ha rappresentato per la FIPSAS anche un momento di riflessione e di confronto sulla situazione attuale. In virtù dell’accordo siglato con IEG Italian Exhibition Group, che vede la Federazione più coinvolta dal punto di vista organizzativo, si è deciso di inserire in agenda tre convegni, uno per ogni giorno della manifestazione, per discutere sulle problematiche che in questo momento impattano pesantemente sul mondo della pesca sportiva.
BRACCONAGGIO ITTICO. CONSEGUENZE GIURIDICHE, POLITICHE ED ECONOMICOSOCIALI – STATO DELL’ARTE
Questo primo convegno è programmato per Venerdì 26 novembre alle ore 14.30.
Per contrastare la piaga del bracconaggio ittico, FIPSAS e FIOPS sostengono fortemente la proposta di legge C. 2328, già approvata all’unanimità dalla 9ª Commissione permanente del Senato, recante “Modifiche all’articolo 40 della legge 28 luglio 2016, n. 154, in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne” a prima firma del senatore Simone Bossi.
L’auspicio delle due associazioni è che la proposta di legge possa essere definitivamente approvata con il medesimo testo licenziato dal Senato.
Questo per evitare un superfluo ritorno al Senato che ne allungherebbe ulteriormente i tempi di approvazione definitiva.
La proposta di legge va, infatti, nella direzione giusta, quella di irrigidire ulteriormente le sanzioni in materia di bracconaggio ittico e di vietare la pesca professionale nelle acque interne, ad esclusione dei grandi laghi, delle acque salmastre e delle lagune, dove invece sarà possibile esercitare questa professione. Una volta approvata in via definitiva la proposta di legge C. 2328 sarà possibile avere uno strumento più efficace a disposizione delle forze dell’ordine per combattere il bracconaggio nelle acque interne.
LEGGE 357 E D.D. 2 APRILE 2020 – DIVIETO DI IMMISSIONE DI TROTE E LAVARELLI. QUALI LE SOLUZIONI POSSIBILI?
Sabato 27 novembre alle ore 10.30 si terrà un convegno per discutere del Decreto Direttoriale del 2 Aprile 2020 attuato dal Ministero della Transizione Ecologica, che blocca l’immissione di alcune specie alloctone.
Questo provvedimento non tiene sufficientemente in considerazione il fatto che le immissioni delle specie ittiche non invasive, con particolare riguardo alla Trota fario, alla Trota iridea e al Coregone, presenti in natura su tutto il territorio nazionale da oltre un secolo e mezzo, sono un elemento fondante della funzionalità del sistema della pesca sportiva e dell’acquacoltura, innegabilmente cruciale per la sopravvivenza del settore. Tali immissioni rappresentano, infatti, una risorsa imprescindibile per la resilienza ed il rilancio delle aree interne e uno strumento utile a ridurre lo sforzo di pesca gravante sulle popolazioni ittiche pregiate. Pur comprendendo che la materia ambientale sia di competenza dello Stato, attualmente le Regioni, il mondo associazionistico, gli allevatori e tutti gli operatori economici del settore non si spiegano perchè il Ministero abbia deciso di non tenere conto degli strumenti di governo cui la gestione delle acque si ispira, ovvero le Carte Ittiche, Piani Ittici già legittimati dalla procedura coordinata VAS-VI nell’ambito della quale vengono normalmente contemplati tutti gli aspetti in ordine alla conservazione degli habitat e delle specie degli ambienti di acqua dolce.
VERSO UNA LEGGE SULLA PESCA SPORTIVA IN MARE E SULLA SALVAGUARDIA DEGLI ECOSOSTEMI MARINI
L’ultimo convegno sarà quello di Domenica 28 novembre, con inizio alle 10.30.
Serve una nuova legge che disciplini in maniera autonoma la pesca sportiva e ricreativa in mare a livello nazionale.
A tal proposito il dibattito verrà incentrato sui contenuti del Disegno di legge n. 2362/2020 “Disciplina della pesca ricreativa in mare e disposizioni per la salvaguardia della fauna ittica e dell’ecosistema marino” a firma degli onorevoli Susanna Cenni e Andrea Romano. Questo Disegno di Legge rappresenta il primo tentativo di dotare il settore della pesca sportiva e amatoriale in mare di un’articolata ed organica legge che affronti le annose problematiche del settore che spaziano dal tema della pesca nei porti al tema delle reti sottocosta, dal tema delle guardie ittiche volontarie in mare fino al tema delle misure minime e dell’istituzione delle nuove figure professionali delle guide di pesca.