ANCORA UN DISEGNO DI LEGGE CHE SI OCCUPA DELLA PESCA PROFESSIONALE IN MARE ALL’INTERNO DEL QUALE SI TRATTANO QUESTIONI CHE RIGUARDANO ANCHE LA PESCA SPORTIVA E RICREATIVA COME IL TAGLIO OBBLIGATORIO DELLA PINNA
Da pochi giorni è stato depositato un ulteriore disegno di legge che si occupa della pesca professionale in mare all’interno del quale si trattano, però, anche questioni che riguardano la pesca sportiva ricreativa.
E’ IL DDL 1636 /2019 a prima firma l’onorevole Lorenzo Viviani.
Il problema metodologico appare sempre lo stesso. All’interno di un disegno di legge che tratta di pesca professionale vengono inserite norme che si occupano della pesca sportiva e ricreativa, come se quest’ultima rappresentasse una sottospecie che non ha la dignità di essere trattata in maniera compiuta ed articolata.
I circa 37.000 pescatori professionali italiani (tra i quali appartiene anche l’onorevole Viviani che è comandante del motopeschereccio Savonarola ) andranno sicuramente tutelati, ma la domanda è quando sarà data attenzione anche ai circa 2 milioni di pescatori sportivi e ricreativi in mare? Che attenzione si dà a un settore che fa girare un indotto da oltre 2 miliardi di euro all’anno?
Ad una prima lettura del DDL notiamo che, nonostante la disponibilità mostrata a parole verso la pesca ricreativa, permane una parte che prevede una delega per l’adeguamento degli attrezzi per la pesca ricreativa alla normativa europea.
Il tema è già stato affrontato in una recente audizione alla commissione agricoltura della camera e non necessita di interventi in quanto l’ordinamento italiano è in linea con le norme comunitarie.
Vi è poi la novità del taglio della pinna caudale ai pesci pescati da pescatori sportivi per evitarne il commercio illegale.
Per il resto nel DDL notiamo un atteggiamento teso ad agevolare la pratica della pesca professionale contemperando il sistema delle penalizzazioni, mitigando il sistema dei divieti – compresi quelli per le specie tonno rosso e spada – e ad avere un sistema di ulteriori sostegni economici alla pesca professionale.
Non siamo contrari a confrontarci sul merito delle questioni ma, come già detto nei mesi scorsi, riteniamo inappropriato che norme isolate che riguardano la pesca sportiva e ricreativa siano inserire in testi che parlano di pesca professionale senza affrontare il complesso delle problematiche della materia della pesca sportiva e ricreativa.
Come se la pesca sportiva e ricreativa fosse figlia di un dio minore.
Alcuni mesi fa onorevole Viviani, intervistato per il Talk Show Codice Blu in onda su Italian Fishing TV ha detto che si sarebbe impegnato per conciliare la pesca professionale con la pesca sportiva e ricreativa in mare.
Rimaniamo in attesa, fiduciosi, e a disposizione per affrontare anche le questioni del settore pesca sportiva e ricreativa sulle quali siamo convinti sarà dedicata la medesima attenzione.
Come FIOPS – Federazione Italiana Operatori Pesca Sportiva rimaniamo in attesa della convocazione dell’audizione sul disegno di legge per poter approfondire le questione ed esporre le nostre ragioni in maniera dettagliata.
Questo il link al DDL 1636/2019
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