AUMENTARE GLI STOCK ITTICI E’ LA PRIORITA’ DEI NOSTRI MARI

Feb 17, 2021

Annunciamo che abbiamo iniziato il tesseramento FIOPS in contemporanea l’apertura del sito e registrazione Facebook, per mantenere aggiornati gli associati e recepire tutti i commenti.

E’ importante per noi che operatori e pescatori esprimano le loro opinioni e che segnalino le cose che succedono a livello locale.

Riteniamo che non esista strada diversa per dar più voce alla nostra categoria, quella dei pescatori sportivi, che fino ad oggi per la politica non è praticamente esistita. 

E’ necessario riuscire a far emergere in modo chiaro e forte l’opinione di questa fetta di società.

Chi non ha la passione per la pesca può far fatica a capire, però deve sapere che per noi pescatori pescare è un qualcosa di irrinunciabile che fa parte del nostro DNA.

I termini per l’adesione alla FIOPS di aziende, negozianti, produttori e rivenditori è stata stabilita e tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.fiops.it.

Il costo annuale di adesione per un pescatore è di circa 2 caffè.

Non pensiamo sia un sacrificio così grosso se si considera la posta in palio. Solo i pescatori e tutti gli operatori del settore, unendosi, possono darci quella forza numerica che unita a quella economica ci consentirà la visibilità e la capacità di influenza di cui abbiamo bisogno.

La FIOPS non si limiterà solamente a denunciare le cose che non vanno, ma avanzerà delle proposte concrete, che andranno oltre i nostri problemi e che serviranno a creare nuove aziende con conseguenti posti di lavoro, in quanto siamo decisi a formare delle alleanze, anche con altre associazioni, non solo di pescatori, ma con le quali interessi ed obiettivi collimano.

Parliamo tanto per fare un esempio dell’API, (Associazione Pescicultori Italiani).

Ci è stata sottoposta un’analisi di mercato sulle specie marine, redatta dalla SKRETTING -leader mondiale nella produzione di mangimi per acqua cultura – , un settore fino ad oggi troppo trascurato e limitato nelle proprie possibilità di sviluppo. 

Dovremmo invece tenere presente che, se si considera che nel 2050 la popolazione del pianeta sarà di nove miliardi, è facilmente prevedibile che le risorse ittiche naturali andranno incontro all’inevitabile esaurimento se non saranno introdotti correttivi.

I mari rappresentano il 70% della superficie del pianeta ed in essi il bacino del nostro mediterraneo è una goccia d’acqua in questa massa. Il nostro mare, essendo particolarmente fragile, necessita di soluzioni e interventi intelligenti e mirati, se vogliamo conservarlo. 

Questo non significa eliminare la pesca professionale, ma trovare il modo affinché le risorse ittiche non solo non diminuiscano, ma anzi aumentino.

Da un aumento degli stock ittici ne trarrebbero, infatti, vantaggio, tutti, pescatori professionali e sportivi.

Le azioni da intraprendere che garantiscano un buon risultato non sarebbero poi tante e a costi relativi, ma serve che la politica faccia un passo avanti di carattere culturale nella considerazione della pesca sportiva e dei pescatori sportivi.

I pescatori sportivi, infatti, dovrebbero essere considerati più neutrali di altri, in quanto non vendono i pesci (e chi lo fa deve essere marginalizzato e punito).

Per i pescatori sportivi la pesca non rappresenta nessuna fonte di reddito o di speculazione , anzi sempre più spesso i pescatori sportivi praticano il no-kill.

Il principale scopo dei pescatori sportivi è divertirsi pescando e per divertirsi è necessario che le acque nelle quali si pesca siano piene di pesci e affinché le acque siano piene di pesci è necessario che queste si ripopolino costantemente sia naturalmente e perché no, anche artificialmente dove occorre.

Sul tema del ripopolamento naturale FIOPS avanzerà le proprie proposte ma in questa sede vogliamo evidenziare come i RIPOPOLAMENTI ARTIFICIALI hanno già dimostrato di essere estremamente efficaci come, ad esempio, in acqua dolce.

I sistemi moderni di allevamento ittico che perseguono la ricerca di alimentazione sempre più orientata sul biologico, hanno fatto si che il sapore delle carni allevate sia divenuto sempre più gradevole con proprietà organolettiche eccellenti, tutto ciò unito a prezzi accettabili ha aumentato notevolmente la domanda, creando tanti nuovi piccoli imprenditori, stabilimenti per la trasformazione e confezionamento delle carni (filetti, salsicce, confezioni pronto uso etc…) quindi tanta mano d’opera che significa posti di lavoro e se si sensibilizzassero e informassero maggiormente i consumatori, il tutto potrebbe ulteriormente aumentare. Senza considerare che mangiare pesce fa bene alla salute.

Cosa ha determinato quest’attività?

Aumento PIL, aumento di IMPRESA, aumento di POSTI DI LAVORO e meno IMPORTAZIONI un quadrilatero che dovrebbe essere incentivato soprattutto di questi tempi. 

Possiamo affermare, inoltre, che anche i tanto bistrattati pescatori sportivi abbiano contribuito allo sviluppo dell’itticultura frequentando centinaia e centinaia di laghetti a pagamento diffusi ovunque nel paese, aziende a tutti gli effetti che acquistano trote-carpe e che contribuiscono alla crescita di questo settore.

Gli allevamenti ittiogenici necessitando di acque pulite sono spesso collegati con fiumi o torrenti ed in essi la fuoriuscita di pesce è abbastanza frequente. 

Inoltre se si considera le eccedenze di avannotti che vengono spesso liberati, tutto ciò ha determinato che mentre qualche anno fa catturare una trota costituiva una rarità, oggi non è più così. Se vogliamo che questa situazione migliori ulteriormente è necessario che venga affrontato su basi nuove il tema del rapporto tra specie alloctone e autoctone.

Com’è noto non serve, infatti, a niente chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Ripristinare la fauna del passato è impossibile. Fra i pescatori sportivi che rappresentano tutte le categorie sociali ci sono un infinità di ittiologi e biologi molto preparati, che alla teoria aggiungono la pratica, e di questi professionisti dobbiamo avvalerci.

La FIOPS si avvarrà della consulenza del prof. PAOLO MELOTTI, ittiologo di fama internazionale, e del suo staff.

Per quanto riguarda l’ACCQUA SALATA, possiamo partire da alcune considerazioni fatte dalla rivista SKRETTING.

Il dott. Viggo Halseth direttore dell’innovazione che illustra la situazione U.E affermando che viene universalmente riconosciuto che le risorse marine sono sempre più limitate e che lo sfruttamento ha raggiunto il suo livello massimo di sostenibilità. Di conseguenza è necessario sostenere ed implementare l’ACQUACULTURA per non esercitare ulteriori pressioni sulle risorse naturali. 

Anche Laurent Duprat – Francia, Fernand Sauz-Spagna – Avannottiere Eammon O’ Brien evidenziano le medesime problematiche e Roberto Dionigi in relazione alla situazione dei mari italiani afferma che l’ 80% delle risorse ittiche immesse sul mercato italiano sono di importazione. 

Per invertire questa tendenza sarebbe necessario incrementare gli sforzi ittiogenici interni. Ci domandiamo se è possibile che in un paese come il nostro circondato dal mare si debba essere costretti ad importare pesce da Grecia e Turchia dove oltretutto è ancora permesso l’uso di ormoni ed estrogeni che invece da 40 anni sono proibiti in Italia.

In Italia, al contrario, avremmo allevamenti estremamente all’avanguardia come, ad esempio, quelli di ORBETELLO che immettono sul mercato pesci che non hanno niente da invidiare a quelli selvatici, col vantaggio della sicurezza, freschezza e a prezzi ragionevoli.

Le considerazioni che abbiamo fatto sopra sono propedeutiche ad alcune riflessioni che attengono al famigerato tema della LICENZA DI PESCA IN MARE A PAGAMENTO, che un DDL attualmente in discussione alla commissione agricoltura della camera tenterebbe di introdurre. 

LA FIOPS è disponibile a discutere sulla introduzione di una tassa – contenuta – per i pescatori sportivi in mare. Ma siccome sono proprio i pescatori sportivi che dovrebbero pagarla ci sembrerebbe logico che le risorse o parte di esse fossero indirizzate per interventi che non solo migliorino la qualità e quantità degli stock ittici, ma che favoriscano anche il rilancio economico attraverso la creazione di nuove aziende e conseguenti posti di lavoro ( non ci stanchiamo di ripeterlo).

Un permesso a pagamento significa svariati milioni di Euro all’anno. 

Si intende impiegarli per salvare la pesca in mare oppure no?

Se tutti gli esperti affermano da anni che il prelievo delle risorse ittiche dai nostri mari è prossimo al collasso e che bisogna porre rimedio a questa situazione agendo sugli stock ittici perché questo non avviene?

La FIOPS svilupperà proposte concrete e realizzabili proprio sul tema dell’implementazione degli stock ittici dei nostri mari.

E’ necessario, infatti salvaguardare e creare artificialmente zone dove i pesci possano riprodursi ma, soprattutto, incrementare l’ACQUA CULTURA e le relative AVANOTTERIE e riservando una percentuale di avannotti a scopo ripopolamento.

Nella stagione 2015-2016 le avannotterie del mediterraneo hanno prodotto 1,2 miliardi di pesciolini. Sarebbe così fantasioso o così dispendioso farne nascere qualche decina di milioni in più a scopo ripopolamento dei nostri mari?

Il prof. Melotti ci fa presente che a Cesena esiste un centro di ricerca d’eccellenza, che sta portando avanti sperimentazioni – alcune prossime alla conclusione – al fine di riprodurre in cattività tutta una serie di specie marine. 

Questo significherebbe proiettarci con grande ottimismo nel futuro, ipotizzando che molte specie attualmente in difficoltà potrebbero essere reintrodotte nell’ambiente naturale.

Questa sarà una delle proposte su cui la FIOPS punterà nei prossimi anni e lavoreremo affinché chi ci governa o ci governerà in futuro, al di là dei ministeri di competenza analizzi i risultati che si potrebbero ottenere non solo per la pesca sportiva – che ne beneficerebbe solo indirettamente – , ma soprattutto per la pesca professionale. 

L’aumento degli stock ittici dei nostri mari, produrrebbe a sua volta la nascita di tante nuove aziende con tantissimi nuovi posti di lavoro e in ragione dell’aumento del prodotto ittico interno, tanti consumatori soprattutto nei ceti più popolari ne trarrebbero beneficio, oltre al settore nautico, ai charter, all’impatto turistico, senza peraltro attingere su chissà quali finanziamenti pubblici.

La FIOPS – e con noi i due milioni di pescatori italiani e le migliaia di attività commerciali del settore – si aspetta di ottenere delle risposte chiare sulle nostre proposte, ma vogliamo con forza affermare che siccome si parla a di soldi prelevati dalle nostre tasche, che mai potremmo accettare che queste risorse vengano utilizzate per penalizzare la nostra categoria, come al contrario sembrerebbe dal testo del DDL sulla pesca in mare attualmente in discussione.

Il mondo della pesca sportiva nel sul complesso dovrebbe tuttavia recitare un MEA CULPA per non essere mai riuscito ad organizzarsi e far sentire il suo peso nella società. 

La FIOPS nasce proprio per dare voce al mondo della pesca sportiva e degli operatori del settore e se questo progetto non avrà il massimo supporto di tutti i soggetti in campo allora i pescatori dovranno smetterla di lamentarsi.

Al contrario se i pescatori e gli operatori del settore della pesca sportiva dimostreranno di essere uniti e determinati i politici e la politica non potranno continuare ad ignorarci. 

La pesca sportiva in Italia è regolamentata da leggi vecchie, poco chiare e soggette ai trasferimenti di competenza a comuni, province e regioni che le hanno modificate a loro piacimento e spesso interpretate a favore di lobby, amiche e infiltrate per portare avanti i loro interessi.

Tutto questo ha trasformato la pesca in un FAR WEST senza regole e senza sceriffi e a pagarne le conseguenze sono stati sempre gli stessi ovvero i pescatori sportivi.

Basta, è giunto il momento di riformare tutta la materia, di riscrivere le regole e di farle rispettare. 

Le Regioni hanno ad oggi competenza di indirizzo e gestionale in materia di pesca sportiva ma è necessario un indirizzo nuovo di carattere nazionale contenuto in una nuova legge quadro.

FIOPS è stata immaginata per dar voce e rispetto alla nostra categoria.

Più saremo tanto più conteremo, proviamoci! 

Stock ittici.
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