Si è svolto venerdì 22 novembre a Civitavecchia il primo
meeting nazionale sulla pesca sportiva e ricreativa in mare, organizzato dalla
federazione Italiana pesca sportiva e attività subacquee (Fipsas), dalla
Federazione italiana operatori pesca sportiva (Fiops) e dal forum
internazionale per le attività subacquee sostenibili (Ifsua) con il patrocinio
del Comune di Civitavecchia e della Guardia Costiera.
La manifestazione aveva l’obiettivo di fare il punto sugli
aspetti ecologici, sociali ed economici della pesca sportiva e ricreativa nei
mari d’Italia. Il settore, in continua crescita, interessa oggi un numero
stimato di circa 2 milioni di pescatori in mare soltanto in Italia che muovono
un indotto di oltre 2 miliardi di euro all’anno fra attrezzatura, spostamenti,
hotel e pasti.
Durante la mattina si è tenuto un incontro tecnico che ha
visto anche la partecipazione del Wwf, della commissione generale della pesca
del Mediteranneo (Fao-Gfcm) e della capitaneria di porto. Durante il meeting
sono state discusse le criticità del settore della pesca ricreativa e sportiva
in Italia.
“E’ stata un’occasione importante – spiega il presidente
della Fipsas Ugo Claudio Matteoli – perché i problemi del pescatore
sportivo e ricreativo in mare sono stati affrontati anche da un punto di vista
scientifico analizzando dati concreti”.
“Dati e statistiche sono fondamentali per avere un’idea
chiara dell’entità del fenomeno. E’ necessario sapere quanti siano i pescatori
sportivi, tipologia e quantità di pesce catturato per poter studiare qualsiasi
azione o progetto”, aggiunge Fabio Grati, consulente Commissione generale pesca
nel Mediterraneo
Inoltre si è lavorato per la creazione di un gruppo di
lavoro che rappresenti la complessità del settore sia sotto il punto di vista
scientifico sia associativo.
"La creazione quasi spontanea di questo team di lavoro
- aggiunge Valerio Sbragaglia, ricercatore e coordinatore Ifsua Italia – è la
dimostrazione che la pesca sportiva e ricreativa in mare ha bisogno di un piano
di gestione a lungo termine sia a livello ecologico, ma soprattutto a livello
sociale. Il gruppo di lavoro farà del suo meglio per aiutare in questo processo”.
Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro si occuperà di
pubblicare delle linee guida e una pubblicazione scientifica per fare il punto
della situazione sulla pesca ricreativa e sportiva in Italia, non solo dal
punto di vista ecologico, ma anche dal punto di vista sociale ed economico.
“Un’occasione interdisciplinare – ha aggiunto Francesco
Ruscelli, direttore della Fiops e collaboratore Fipsas – per dialogare sulle
prospettive della pesca sportiva e ricreativa in mare che riguardano sia il
mondo della pesca con lenza sia il settore della pesca subacquea. Due tipi di
attività che insistono sul medesimo ambiente, hanno le stesse problematiche e
devono sforzarsi di comunicare per un interesse condiviso: la difesa della
pesca sportiva e ricreativa”.
“Dobbiamo renderci conto che siamo una grande famiglia e
dobbiamo dialogare”, dichiara Marco Bardi, commissario tecnico nazionale
italiano pesca in apnea. “E’ fondamentale che pescatori con lenza e pescatori
subacquei si uniscano e trovino delle linee guida per navigare nella medesima
direzione”.
Il convegno del pomeriggio si è aperto alle 17. Per la
Fipsas erano presenti il consigliere federale Stefano Sarti, in rappresentanza
della pesca di superficie e il professor Antonio Terlizzi per la pesca in
apnea. Per la Fiops il direttore Francesco Ruscelli mentre per Ifsua il
coordinatore italiano Valerio Sbragaglia. Sono intervenuti inoltre i campioni
di pesca sportiva Fabio Antonini, Marco Bardi e Claudio Mattiuzzo.